TEATRO STABILE DI TORINO – TEATRO NAZIONALE Stagione Teatrale 2021/2022
TEATRO CARIGNANO
3 – 22 MAGGIO 2022 │ PRIMA NAZIONALE
con Christian La Rosa, Giuliana Vigogna, Orietta Notari, Francesca Mazza, Marta Malvestiti, Alfonso De Vreese, Riccardo Micheletti e con la partecipazione degli allievi della Scuola per Attori del Teatro Stabile di Torino
scene
e luci Nicolas Bovey
costumi
Aurora Damanti
suono
Dario Felli
assistente regia Riccardo Micheletti
assistente drammaturgia Diego Pleuteri
Teatro
Stabile di Torino – Teatro Nazionale
Nel ruolo dei marchesi gli allievi della Scuola per Attori del TST
È
l’amore che deve tornare al centro del nostro pensiero intellettuale, perché
una persona al nostro fianco è differente da un computer acceso sul nostro
letto: sarà l’amore a salvarci dalla nostra autodistruzione?
Leonardo Lidi
In occasione del 400° anniversario della nascita di Molière, il Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale ha chiesto a Leonardo Lidi di mettere in scena IL MISANTROPO. Lo spettacolo, interpretato da: Christian La Rosa, Giuliana Vigogna, Orietta Notari, Francesca Mazza, Marta Malvestiti, Alfonso De Vreese, Riccardo Micheletti, debutterà in prima nazionale al Teatro Carignano, martedì 3 maggio 2022, alle ore 19.30 (con repliche fino al 22 maggio). Leonardo Lidi oltre alla regia cura anche l’adattamento del testo. Le scene e le luci sono di Nicolas Bovey, i costumi di Aurora Damanti e il suono di Dario Felli. Assistente alla regia Riccardo Micheletti, assistente drammaturgia Diego Pleuteri.
La serata riservata alla Critica è programmata giovedì 5 maggio, alle ore 19.30.
Questa nuova produzione dello Stabile di Torino si inscrive nel programma ufficiale delle celebrazioni internazionali dedicate a Molière, ed è integrata all’importante Convegno Internazionale “L’eredità di Molière: riscritture, traduzioni e rappresentazioni dal Grand Siècle all’età contemporanea” organizzato dal Dipartimento di Lingue e Letterature straniere e Culture moderne dell’Università degli Studi di Torino, in data 6 e 7 maggio 2022, in coincidenza con le recite dello spettacolo.
Programma del Convegno al link: https://moliere2022.org/
Leonardo Lidi mette in scena questo intramontabile capolavoro, un testo che ancora oggi riesce a restituire al pubblico un'analisi implacabile di certe distorsioni sociali, nonché l'allucinata tragedia di un uomo ridicolo, che solo grazie all'amore può sperare di trasformare la propria buia quotidianità. Forse sarà proprio l’amore a farci spegnere il telefono e uscire di casa, ritrovando il piacere dell'incontro. In un mondo di finzioni, di autorappresentazioni, di superficialità e ipocrisie, comprendere la verità dei sentimenti non è un atto indolore, perché, come spiega bene il drammaturgo francese, l'amore non è semplice e trova il suo equilibrio tra egocentrismi e debolezze, tra desideri di attenzione e masochismi, tra sadismo e struggenti dolcezze.
Leonardo Lidi, talentuoso interprete
teatrale e cinematografico, regista e drammaturgo, mette in scena il capolavoro
molieriano, analisi implacabile della società attuale ancora oggi, a quasi
quattro secoli di distanza dal debutto (1666), tragedia di un uomo ridicolo che si trasforma
nell’opportunità di dare un senso alla nostra quotidianità stravolta, grazie
all’amore.
Scrive Lidi: «E se ci fossimo
abituati alla “chiusura”? La convinzione di essere al sicuro solo all’interno
delle proprie quattro mura, comodi sui nostri divani di consapevolezza, può
generare pericolose derive: se ci passasse la voglia di uscire dalle nostre certezze,
se continuassimo a richiedere il cibo pronto alla porta di casa, in orario,
senza dover preparare la tavola e senza dover misurarsi con la pazienza di una
coda al supermercato? E soprattutto, e se ci stancassimo dell’Altro?
E siamo sicuri che questo processo sia nato soltanto adesso e non già da prima? Già negli ultimi dieci anni la nostra finta autosufficienza da smartphone annientava molte serate, già da prima il poter trovare un amico o un fidanzato con un click stava diventando usanza comune, forse abbiamo già ucciso l’interesse verso l’altro, la felicità di incontrare persone nuove, di affrontare nuove storie. Noi, noi, noi, solo noi, e nient’altro che noi, sulla nostra pagina, modellati da qualche filtro per non avere una faccia troppo uguale a quella del giorno prima, ma di fatto sempre la stessa solfa. Mi diverto pensando a Molière che si chiede leggendo John Donne se poi è tanto vero che nessun uomo è un’isola. E se la bella Celimene non fosse altro che una richiesta di aiuto, se non fossero i suoi tradimenti un umano interessarsi all’altro, una necessità per sentirsi parte del mondo e non relegata in una sola casa con un solo padrone? E se è vero che Molière ci presenta una società viziata e antipatica, fatta di tribunali corrotti e di marchesi dalla lingua biforcuta, è altrettanto vero che Alceste cade in un baratro sempre più profondo di autocommiserazione: se nelle prime scene cerca si sforza di combattere le mode malate del momento, battuta dopo battuta, si tappa sempre più le orecchie desiderando soltanto un eremo dove dettare le regole della propria società. Per costruire il suo mondo ideale, il suo castello di carta, ha bisogno di una dama, la madre dei prossimi cittadini, e per fortuna interviene l’amore. Il cuore e la sua ingovernabilità complicano il piano di Alceste. Da regista sono in totale disaccordo con il racconto di una Celimene superficiale e approfittatrice, è la visione ad essere superficiale, non il personaggio. Questo sarà un nodo interessante da sciogliere. Vero che Celimene inganna e che l’amore entra in scena per distruggere le volontà di Alceste, ma per noi uomini del futuro deve essere chiaro che l’amore distruttore può essere salvifico. E forse sarà proprio l’amore a farci spegnere il telefono e farci uscire di casa; sarà l’amore a permetterci di ricercare l’Altro. È l’amore che deve tornare al centro del nostro pensiero intellettuale, che una persona al nostro fianco è differente da un computer acceso sul nostro letto: sarà l’amore a salvarci dalla nostra autodistruzione?».
Leonardo Lidi (1988), attore e regista formatosi alla Scuola del Teatro Stabile di Torino, si è imposto sulla scena teatrale ricevendo importanti riconoscimenti, fra cui il Premio Ubu 2016 under 35 insieme a tutto il cast di Santa Estasi. Atridi: 8 ritratti di famiglia per la regia di Antonio Latella, la vittoria del bando per registi under 30 di Biennale College Teatro 2017 con la riscrittura di Spettri da Ibsen e il Premio della Critica dell’ANCT 2020 per Lo zoo di vetro da Williams e La casa di Bernarda Alba. Nel 2020 ha curato la sua prima regia lirica, Falstaff di Verdi, al Teatro
Municipale
di Piacenza.
Impegnato anche dietro la macchina da presa come interprete, ha partecipato ai
film L’incredibile storia dell’Isola delle Rose (2020) di Sydney
Sibilia, accanto a Elio Germano e Matilda De Angelis, e Il paradiso del pavone (2021) di Laura Bispuri, in concorso nella
Sezione Orizzonti della 78ma Mostra del Cinema di Venezia. Nel giugno 2021 ha
debuttato in prima nazionale al Festival dei Due Mondi di Spoleto con la regia
de La signorina Giulia da Strindberg. È uno degli
interpreti della serie televisiva di
Rai1 Noi.
Per il triennio 2021-2023 è nominato artista associato del
Teatro Stabile di Torino nonché vicedirettore della Scuola per attori del TST,
diretta da Valerio Binasco.
RETROSCENA
Progetto realizzato dal Teatro Stabile di Torino – Teatro
Nazionale
con l’Università degli Studi di Torino / DAMS – Università
degli Studi di Torino / CRAD
Teatro Gobetti, Sala Pasolini
Mercoledì 4 maggio 2022, ore 17.30
Leonardo Lidi e gli attori della compagnia dialogano con Franca
Bruera (StudiUm/ Università di Torino) su IL MISANTROPO, di Molière.
Ingresso
libero fino ad esaurimento dei posti disponibili
Prenotazione obbligatoria online
su https://www.teatrostabiletorino.it/retroscena/
Info Centro Studi tel. 011 5169405
BIGLIETTERIA DEL TEATRO STABILE DI TORINO
Telefono 011 5169555 / Numero verde 800 235 333
Teatro Carignano, Piazza Carignano 6 – Torino
Orari dal martedì al sabato dalle ore 13.00 alle ore
19.00, domenica dalle ore 14.00 alle ore 19.00; lunedì riposo.
Teatro: Carignano, piazza
Carignano 6, Torino
Orari degli spettacoli dal 3 al 22 maggio 2022: martedì, giovedì e sabato, ore 19.30;
mercoledì e venerdì, ore 20.45; domenica ore 15.30.
Lunedì riposo.
Prezzo
dei biglietti:
Intero € 37,00 – Ridotto € 34,00
L’acquisto
dei biglietti in prevendita prevede un costo di € 1 a biglietto
Vendita on-line: www.teatrostabiletorino.it
Sulla base di quanto
previsto dalle disposizioni di legge, si ricorda che per accedere ai nostri
teatri è necessario indossare i
dispositivi di protezione delle
vie respiratorie di tipo FFP2.
STAMPA:
Teatro Stabile
di Torino - Teatro Nazionale, Ufficio Stampa e Comunicazione
Simona Carrera
(Responsabile), Valeria Sacco
Via Rossini 12
– Torino (Italia). Telefono + 39 011 5169435 – 5169430
E-mail: carrera@teatrostabiletorino.it
– sacco@teatrostabiletorino.it
Consulente per la comunicazione: Carla
Galliano
E-mail:
galliano.esterni@teatrostabiletorino.it
Telefono
+ 39 335 8023635
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